ADOTTARE IL VERDE PUBBLICO? POSSIBILE A CERTE CONDIZIONI

“Le aiuole sotto casa mia sono ridotte malissimo”…”il verde nella mia piazza praticamente non esiste più…”, “le siepi avrebbero bisogno di una bella potatura”: come rispondere a queste domande?

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Ma, soprattutto, COSA FARE?

Se guardiamo a livello nazionale, la materia ambientale in Italia è disciplinata da pochi anni e molto male. Sono poche le Università italiane che contemplano l’insegnamento (naturalmente facoltativo) di diritto ambientale. Esiste anche un codice dell’ambiente che però, anziché semplificare le cose come ogni codice dovrebbe fare, complica soltanto e per questo l’ex Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando aveva provato a riformarlo, nominando una commissione ad hoc (con nessun risultato). Di quella commissione non si è avuto più notizia e Orlando, cambiato governo, è andato a guidare il Ministero della Giustizia.

Torniamo alle domande iniziali: si può fare qualcosa per il verde pubblico? intervenire nelle aree che riguardano le nostre case, i nostri punti di interesse?
La risposta è Sì, MA AD ALCUNE CHIARE CONDIZIONI.

Diffidate perciò da chi pensa e addirittura dice che si può fare tutto, perchè per fortuna la visione di Stato-Comunità concede dei diritti ai cittadini unitamente a specifici doveri. Altrimenti, nel concreto, i nostri quartieri sarebbero tutti incoerenti fra loro in termini di vegetazione, piante, fiori ecc.

A Milano ci sono 4 diversi modi. Chiunque può diventare sponsor del verde cittadino. E’ possibile anche prendersi cura di arredi e attrezzature, degli spazi destinati a verde pubblico antistanti a negozi, condomini e locali pubblici.

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