EXPO, INTERVISTA A SALA.

Il taglio del nastro di Expo 2015 è ormai imminente. A Rho, dove per sei mesi, dal Primo maggio sino a fine ottobre, si svolgerà l’Esposizione universale ospitata da Milano, gli operai stanno lavorando alacremente per allestire la piastra, l’area espositiva su cui sorgeranno i padiglioni dei 147 Paesi che aderiranno alla manifestazione. Con Fabrizio Sala assessore regionale a Expo e alla Casa parliamo innanzitutto delle opere che rimarranno ai cittadini dopo Expo.

 

Sala

A che punto sono infrastrutture e viabilità?

La realizzazione del grande ridisegno di potenziamento e la modernizzazione della rete infrastrutturale è un elemento fondamentale per la riuscita dell’Expo: un evento di queste proporzioni può infatti funzionare solo se il territorio è predisposto a gestire la mobilità del flusso di visitatori previsto. Le principali opere che stiamo realizzando, e che prevedono investimenti complessivi per oltre 10 miliardi di euro, rivestono pertanto un’importanza cruciale per l’intero Nord Italia. Sono in corso i lavori per la realizzazione della Pedemontana e della Tangenziale Est Esterna di Milano; inoltre stiamo procedendo per realizzare anche le opere viarie connesse all’accessibilità del sito, le opere infrastrutturali metropolitane e ferroviarie e alcuni interventi volti a migliorare la fruibilità e l’accessibilità degli aeroporti lombardi.  E’ già entrata in funzione la direttissima Bre-Be-Mi. Tutte le opere stanno procedendo in modo efficiente sotto il profilo dei costi e nel rispetto dei tempi programmati ed i lavori saranno ultimati in tempo per l’avvio della manifestazione.

Con Expo Milano 2015 la città si candida a migliorare l’interazione con i cittadini e tra i cittadini, a diventare cioè una Smart City. Quali sono gli strumenti a disposizione dei visitatori e dei milanesi per raggiungere questo obiettivo?

La Smart City, ovvero la Città Intelligente, è un territorio urbano che – grazie alle nuove tecnologie, in particolare quelle digitali – semplifica la vita dei cittadini e delle imprese in tutti i campi: mobilità, servizi alla persona, business, comunicazioni, sostenibilità e riduzione degli sprechi. Regione Lombardia già da tempo ha orientato le sue politiche per il territorio alla creazione della Smart City grazie a misure innovative per i trasporti pubblici e privati, per l’accesso ai servizi sanitari, per la diffusione delle infrastrutture digitali, per il risparmio energetico. Expo 2015, in tema di Smart City, sarà al contempo un punto di arrivo e un punto di partenza. Punto di arrivo perché Milano e la Lombardia dovranno presentarsi all’appuntamento con infrastrutture “intelligenti” potenziate, così da permettere a visitatori e imprese di trarre il massimo profitto dall’esperienza dell’Esposizione. Punto di partenza, invece, perché l’Expo stessa, con un Sito Espositivo costruito come una “Smart City” in miniatura, sarà luogo di sperimentazione e di propagazione di nuovi modi di comunicare, di interagire, di fare impresa, di vivere l’ambiente urbano.

Qual è il livello di penetrazione a livello cognitivo del pubblico rispetto all’Expo? Quali sono le iniziative rivolte in questa direzione?

Direi che più ci avviciniamo all’evento è più aumenta la conoscenza e l’interessa delle persone nei confronti dell’Expo 2015, soprattutto dei temi che verranno trattati durante l’Esposizione. Solo due dati per intenderci: la stragrande maggioranza degli italiani (82%, ma arriva al 97% per i lombardi) conosce ormai il tema dell’Expo e la città in cui si svolgerà, dato di molto superiore a quanto risultava nel 2011 (poco più del 50%, fonte: Tci, TurisMonitor 2012). Inoltre, il 73% degli italiani (l’85% dei lombardi) si dichiara favorevole a una visita dei padiglioni di Expo 2015. Da parte di Regione Lombardia per sensibilizzare sempre di più i nostri cittadini nei confronti di questa occasione unica che abbiamo davanti abbiamo dato il via al Lombardia Expo Tour: un road–show di presentazione nelle 12 province lombarde. L’obiettivo del Tour è quello di rendere partecipe la popolazione lombarda attraverso l’identità e la cultura specifica di ciascuna provincia. Grazie al Lombardia Expo Tour, l’Expo arriva nelle città lombarde.

Expo è sinonimo di cultura. Quali saranno gli eventi più importanti che animeranno i sei mesi della manifestazione?

L’Italia, da sola, vanta la metà del patrimonio culturale mondiale. La Lombardia, da questo punto di vista, è tra le regioni più ricche del Belpaese. Dai grandi palazzi alle cattedrali, dai teatri d’opera alle pinacoteche, dai siti Unesco alla varietà dei paesaggi urbani e naturali, il territorio lombardo è ovunque solcato dall’impronta della civiltà: ogni epoca – preromana, imperiale, longobarda, comunale, signorile, rinascimentale, risorgimentale, industriale – ha lasciato nel capoluogo, nelle province e persino nei più piccoli municipi tracce molto profonde, con una continuità che non ha eguali fuori dall’Italia. Questo patrimonio e quello dell’intero Paese, sarà una delle attrattive più forti per i visitatori che verranno in Italia.

L’Expo sarà anche uno strumento trainante per il Made in Italy e per ridare valore all’immagine del nostro Paese. Qual è il suo parere a tal proposito?

Expo 2015 è lo spartiacque definitivo, per la Lombardia come per l’Italia, tra la peggiore crisi del Dopoguerra e il consolidamento di quella ripresa economica, sociale e culturale di cui già si scorgono i barlumi. Dobbiamo pertanto riuscire a sfruttare questa straordinaria occasione per dare l’immagine giusta a tutto il mondo che ci guarda. Da questo punto di vista Regione Lombardia considera Expo 2015 una priorità strategica non solo sul tema più strettamente legato al cibo e quindi all’alimentazione e all’agricoltura, ma anche un’opportunità per generare e consolidare uno sviluppo a 360 gradi, per rafforzare il partenariato istituzionale, le relazioni internazionali e la cooperazione allo sviluppo, per cogliere e rafforzare ogni ricaduta e potenzialità dell’evento. Ma perché Expo 2015 sia un successo si dovrà ragionare soprattutto in un’ottica italiana, di Sistema Paese.

Paolo Pirovano