“ACCOGLIERE CON BENEVOLENZA”, LA MISSIONE DI SUOR TERESA E DELLA MENSA DI VIA PONZIO

Suor Rossella, delle Suore Francescane Missionarie di Maria, dopo sei anni di umile, generosa, gioiosa e stressante gestione della Mensa dei Poveri di via Ponzio 75, si è ritirata per sei mesi di eremitaggio in un vecchio convento dell’entroterra ligure prima di impegnarsi in un altro incarico. La ricordano con affetto e riconoscenza quanti hanno avuto l’occasione di conoscerla e collaborare con lei. In questo grande grazie ci siamo anche noi come redazione e come Associazione. A sostituirla è arrivata Suor Silvana che abbiamo incontrato.

La Mensa

Suor Silvana, prima della Mensa di cosa ti sei occupata?

Non è la prima volta che ho a che fare con il Centro di via Ponzio: sono stata qui nel 1995/96 durante la grande ristrutturazione della mensa, e dopo gli studi a Roma ho avuto, nel 2000, la gioia di professare i miei voti perpetui nella Parrocchia di San Pio X con i volontari e gli amici di allora. Sono poi partita in missione: dapprima in Siria, a Damasco, dove abbiamo una scuola per bambini portatori di handicap ed un centro per la protezione materno-infantile, ma il mio impegno era soprattutto lo studio della lingua araba. Mi sono poi trasferita in Egitto dove ho fatto esperienze diverse al Cairo e ad Alessandria, prima di approdare a Luxor, dove ho trascorso cinque anni curando la povera gente, cristiani come musulmani, nel nostro dispensario, e facendo visite domiciliari nei villaggi intorno: una missione che ho amato molto, e nella quale ho potuto stabilire ottimi rapporti con la popolazione. Tornata in Italia, ho vissuto i successivi cinque anni in un monastero di clausura: una forte esperienza che mi ha aiutato ad approfondire la mia vocazione.

Qual è lo spirito della vostra congregazione che si esprime nell’attività del Centro.

L’istituto delle Suore Francescane Missionarie di Maria, fondato dalla Beata Maria della Passione in India nel 1877, ha come finalità l’evangelizzazione universale ed è presente in tutti i continenti, con la consapevolezza che oggi anche il mondo occidentale è diventato terra di missione. Il suo spirito è ben sintetizzato nel motto che campeggia all’entrata della nostra mensa: ”….l’amore attraversa le frontiere per incontrare l’altro, apre le braccia per accogliere chi arriva…”. La nostra priorità è andare là dove Cristo non è conosciuto e dove la Chiesa è meno presente, con una preferenza per i più poveri. Se questo una volta si realizzava soprattutto andando alle estreme frontiere del mondo, oggi non può prescindere dall’accoglienza dei poveri e degli stranieri che vengono fra noi, trasmettendo con i nostri umili servizi l’amore di Cristo per ciascuno di loro.

Ai numerosi “ospiti” che si affacciano alla vostra porta cosa viene offerto?

Prima di tutto cerchiamo di accogliere con benevolenza queste persone che portano il peso di situazioni difficili e dolorose, e spesso di tanti rifiuti, riconoscendo in essi “la carne di Cristo”, come ama ripetere il nostro Papa. Concretamente, facciamo attenzione alle loro esigenze primarie, e cerchiamo di rispondervi offrendo innanzitutto un pasto caldo composto da un primo ed un secondo con contorno, e a volte anche da un dolce o un frutto, secondo la generosità della Provvidenza. Inoltre mettiamo  a disposizione un servizio di docce e il guardaroba, per la cura e la dignità della loro persona. Abbiamo anche un Centro di Ascolto con volontari sensibili e competenti per conoscere i problemi di ciascuno, le cause e le possibili soluzioni, ed infine una Scuola di Italiano per stranieri che cercano di integrarsi nella nostra società.

Quanti volontari collaborano con voi?

Con noi collaborano circa 250 volontari, che con umiltà, carità ed efficienza si mettono a servizio degli “ospiti” in base alle singole disponibilità di tempo libero. Abbiamo la presenza di pensionati, studenti e lavoratori con un ricambio annuale di circa 25/30 persone.

Ci può dare alcuni dati statistici della vostra attività e la situazione economica del Centro.

Alla nostra porta si presentano in media più di 550 persone al giorno, ognuno con la propria storia carica di sofferenze, dolori, delusioni, ma anche speranze. In questo periodo di pesante crisi stiamo assistendo ad un forte incremento di “ospiti” italiani in particolare pensionati, disoccupati untracinquantenni e uomini separati senza più famiglia che arrivano alla nostra porta con grande dignità e discrezione. Nel 2013 sono stati distribuiti ben 128.720 pasti di cui circa il 25% a bisognosi italiani e ogni pasto comporta un costo contenuto di € 3,5 (comprese spese per il personale, costi energetici, manutenzione della cucina industriale,ecc.) grazie alle forniture del Banco Alimentare e di alcune aziende alimentari, che però stanno purtroppo riducendo il loro aiuto.
Il Consiglio di Zona 3 ci aiuta con gli opuscoli utilizzati nella Scuola di Italiano e contribuisce all’organizzazione del Pranzo di Natale. Fortunatamente ci sono tanti piccoli e grandi benefattori che sostengono economicamente il nostro Centro e ci danno la possibilità, anche grazie al 5 per mille, di continuare con modestia e tenacia a svolgere il nostro servizio verso i poveri e diseredati dei quartieri della nostra zona.